Skip to main content

Il Gran viaggio

“Il Gran Viaggio comincia con il riconoscere la brevità della vita incarnata, la nostra inadeguatezza di fronte ai problemi esistenziali e con il sentire l’impellente urgenza di realizzare la migliore versione di sé stessi”.

 La forza che ho percepito in questa affermazione del Maestro, tratta dall’ultimo seminario residenziale di agosto, mi ha ispirata e sensibilizzata a profonde riflessioni.  

Meditare su queste righe, così dense di significato, mi ha infatti stimolato a fare il punto con me stessa, ad interrogarmi con onestà su quanto queste consapevolezze siano presenti in me e a valutare, al contempo, se e in quale misura io abbia davvero intrapreso il “Gran Viaggio”

Non si tratta, evidentemente, di un viaggio verso destinazioni esotiche o alla scoperta di luoghi mondani inesplorati, bensì è il viaggio per eccellenza, da scriversi con la maiuscola, ovvero quello che si compie dentro e non fuori di noi; l’unico che può condurci verso un autentico e duraturo benessere psico-fisico-spirituale. 

Dall’inconsapevolezza alla consapevolezza della nostra natura spirituale, dall’incatenamento alla liberazione da condizionamenti e dipendenze: è questo il viaggio affascinante e rivoluzionario che il Maestro, attraverso i Suoi insegnamenti e le Sue parole, ci esorta a compiere. Anche Virgilio nella Divina Commedia incoraggia Dante a procedere nella medesima illuminata direzione: “a te convien tener altro viaggio, se vuò campar in esto loco selvaggio” gli dice.

Spesso mi domando: quanto, attraverso desideri, pensieri e comportamenti, ho davvero compreso nel profondo che intraprendere il “Gran Viaggio” ha la priorità, che la vita è breve e che da sola non ce la posso fare?  

La vita è breve. Quante volte ho sentito pronunciare questa affermazione ascoltando il Maestro, quasi fosse un mantra ed ogni volta mi scuote, risveglia la mia coscienza talvolta assopita, stordita e mi riconnette potentemente alla Realtà. Avere sempre “a video” la consapevolezza della temporaneità della vita incarnata e di quell’appuntamento inderogabile che è la morte, rappresenta per me un efficace “esercizio di realtà”, citando un’espressione del Maestro.  

Personalmente, mi aiuta a ridimensionare gli accadimenti della vita con cui spesso mi identifico, a ricercare quel necessario distacco emotivo rispetto ad essi, a valorizzare quel che realmente conta e ad interrogarmi costantemente se e in quale misura le scelte che opero siano davvero funzionali alla mia evoluzione personale e spirituale.  

Nello Shrimad Bhagavatam (1.2.8) è detto: “le occupazioni che ogni uomo svolge secondo la propria posizione sono sforzi inutili se non suscitano attrazione per il messaggio del Signore Supremo”.  Osservando me e gli altri, mi accorgo di quanto troppo spesso, ahimè, sprechiamo tempo ed energia in discorsi e occupazioni vane, vacue che distraggono, allontanano da noi stessi e dalla relazione con Dio, inaridiscono l’anima e nutrono, invece, l’ego. 

Sono profondamente persuasa che intraprendere con impegno e serietà ilGran Viaggio”, e riconoscere che siamo totalmente inadeguati di fronte ai problemi esistenziali, sia un atto di umiltà straordinario che manda in frantumi l’ego e che ci consente davvero di aprire il cuore all’esperienza più rivoluzionaria: la riscoperta dell’Amore autentico. 

Sperimento costantemente che i problemi esistenziali tra cui malattia, vecchiaia, morte non possono essere compresi ed affrontati rimanendo ancorati ad una visione materialistica ed “orizzontale” della realtà. Solo accogliendo nel cuore la prospettiva salvifica della nostra eternità, e prendendo rifugio consapevole in un Maestro spirituale autentico e in Dio, possiamo auspicare di superare con successo le difficoltà di questa vita incarnata.

 Krishna nella Bhagavad- Gita (cap. 7, verso 14) afferma “Questa Mia energia divina, costituita dalle tre influenze della natura materiale, è difficile da superare, ma coloro che si abbandonano a Me, la oltrepassano facilmente”. 

 Queste riflessioni, che oggi condivido, hanno quindi rinnovato e intensificato in me, e auspico anche in voi, il desiderio di proseguire con fede e profonda convinzione in questo, di certo, impegnativo ma al contempo affascinantissimo “Gran Viaggio”. 

 Del resto, come dice il nostro caro Maestro: vi siete mai innamorati di qualcosa che non sia anche impegnativo?  Se non ora, quando?

Pamela Dal Maso



  • Ultimo aggiornamento il .

INFORMAZIONI DI CONTATTO

  • (+39) 0587 733730

  • (+39) 0587 739898

  • (+39) 320 3264838

  • Via Manzoni 9A, Ponsacco (PI)
Copyright © Centro Studi Bhaktivedanta, tutti i diritti sono riservati. P.IVA 01636650507 C.F. 90021780508